Vincenzo Salemme, l'intervista: «Io, napoletano atipico, scherzo in teatro sui luoghi comuni. Vorrei vivere a New York»
Vincenzo Salemme, lei che napoletano è? «Sì, lo so. Ma i luoghi comuni, i cliché, in realtà non mi convincono». «A me piace essere preciso, agli appuntamenti arrivo addirittura qualche minuto prima dell’orario stabilito. Allora sono milanese?».«Sul lavoro poi... non ne parliamo. Sono molto pignolo, amo curare i dettagli. Allora non sono un meridionale?»«Adoro quell’ironia sorniona, tipica di coloro che le hanno viste tutte.
Lo spettacolo che da domani debutta al Teatro Olimpico di Roma non a caso si chiama “Napoletano? E famm na pizza!”... «Ho messo insieme le ultime due commedie: “Con tutto il cuore” e “Una festa esagerata”. Così è venuta fuori questa piece teatrale che parla di due famiglie che affacciano sulla stessa terrazza. E che si sfidano a colpi di luoghi comuni». «Il pubblico si “scompiscia” dalla risate. E la cosa non può che farmi piacere, visti i tempi che viviamo. È un modo per tornare a ridere ed emozionarsi tutti insieme con lo stesso sentimento di speranza nel futuro».